Bollo auto, niente più pagamento: i cittadini fanno festa

Svolta sul bollo auto: arriva l’esenzione per alcune categorie di veicoli, con risparmi per migliaia di proprietari

Una delle imposte più discusse dagli automobilisti italiani è pronta a cambiare pelle. Il bollo auto, la tassa automobilistica regionale che colpisce i veicoli indipendentemente dall’uso, potrebbe presto non gravare più su una fetta consistente di proprietari. La novità, attesa da anni e al centro di animati dibattiti, promette alleggerimenti concreti per chi custodisce mezzi datati, spesso di valore affettivo. Ma cosa sta per accadere davvero, quali regioni saranno coinvolte e chi potrà brindare all’esenzione?

calcolatrice e macchinina
Bollo auto, niente più pagamento: i cittadini fanno festa, libero-news.it

Tra ipotesi di riforma, vincoli legati all’immatricolazione e distinzioni tra uso privato e attività professionali, si delineano scenari che non tutti conoscono. In gioco non c’è soltanto il portafogli: la semplificazione delle procedure amministrative potrebbe ridurre tempi e burocrazia, modificando abitudini consolidate. In attesa di capire come si applicheranno le regole e quali documenti serviranno, ecco un quadro preliminare che aiuta a orientarsi senza svelare tutto, perché alcuni elementi chiave meritano di essere approfonditi con attenzione.

Esenzione dal bollo: chi risparmia e come funziona dal 1° gennaio 2026

Il provvedimento introduce l’esenzione totale dal bollo auto per le auto storiche immatricolate da oltre 20 anni, purché a uso privato e non impiegate in attività professionali o commerciali. Dal 1° gennaio 2026 la misura sarà automatica: non servirà più il certificato di rilevanza storica, perché farà fede la data di immatricolazione riportata sul libretto. La norma è nazionale, con applicazione su base regionale: le regioni potranno prevedere piccole variazioni operative, ma l’impianto resta uniforme. Per tutti gli altri veicoli continuano a valere le regole attuali, con importi calcolati in base a potenza, classe ambientale e territorio di residenza, e con le consuete scadenze legate al mese di immatricolazione.

tavolo con calcolatrice e auto giocattolo, x in primo piano
Esenzione dal bollo: chi risparmia e come funziona dal 1° gennaio 2026, libero-news.it

Per capire se si rientra nell’esenzione, il primo passaggio è verificare la data di immatricolazione: se il veicolo è immatricolato da oltre 20 anni e destinato a uso privato, non si dovrà più versare il tributo a partire dalla prossima scadenza successiva al 1° gennaio 2026. Il controllo avviene consultando il libretto o l’area personale dei servizi digitali della propria Regione. La procedura sarà in gran parte automatizzata: il sistema incrocerà i dati di immatricolazione e applicherà lo sgravio, senza necessità di allegare il certificato di rilevanza storica né ulteriori autocertificazioni.

Resta fermo che, per chi non rientra nell’agevolazione, il bollo auto va pagato una volta l’anno: l’importo dipende da potenza, classe ambientale e regioni di residenza, con scadenze legate al mese di prima immatricolazione. Il mancato pagamento non impedisce la circolazione, ma può far scattare sanzioni e, nei casi più gravi, il fermo amministrativo. La riforma, invece, tutela i collezionisti e chi usa raramente il mezzo, riducendo un onere che spesso supera le centinaia di euro. Per dubbi, è consigliabile consultare portali regionali o rivolgersi agli sportelli ACI e motorizzazione.

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